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Marmellata di arance (con il Nonno Nilo!)



La marmellata di arance è il mio feticcio, e tra tutte le varie confetture, composte etc si piazza decisamente al primo posto… ovviamente deve contenere le scorzette, sennò che marmellata sarebbe? Dev’essere del colore del sole e soprattutto deve profumare di buono, di genuino, di nettare prelibato.

Qui a casa mia invece proprio non piace a nessuno, tutti la snobbano giudicandola troppo amara, preferendo stucchevoli fichi, fragole e albicocche…
Per me è praticamente diventata un miraggio, una cosa preziosa poiché rara.

Fin da piccola però ho potuto gustarla, anzi proprio grazie a lui l’ho assaggiata per la prima volta, a casa del mio nonno: Nilo.
E’ stato lui a spalmarmi squisiti biscotti secchi con un sottile velo di finissima marmellata bionda, piena di scorzette, dopo pranzo; è stato lui a prepararmi deliziose cremine di ricotta (o mascarpone!) e marmellata per merenda!

E proprio insieme a lui, in un freddo pomeriggio di fine Febbraio, ho preparato la mia prima marmellata, che è risultata davvero buona, profumatissima e ahimè troppo poca per saziare la mia (nostra!) voglia!

Prima di lasciarvi la ricetta vi riporto un dialogo di quel pomeriggio:

Carlotta: << ok, allora adesso va lasciata cuocere, mescolando per non farla attaccare…>>

nonno Nilo: << sì sì mescoliamo…>>

nonna Annetta: << state usando un fornello troppo grosso, si attacca così! Usate quello più piccolo!>>

Carlotta: << Macché nonna! Tranquilla!>>

nonno Nilo: << Annetta….>>

nonna Annetta: << Vi dico che si attacca… Io lo so no? L’ho già fatta!>>

Carlotta: << No che non si attacca… mescoliamo di continuo!>>

nonno Nilo: << Annetta…>>

nonna Annetta: << Cambiate fornello!>>

Carlotta: << No, non si attacca, vedrai!>>

nonno Nilo: << ANNETTA!! Via, io vado di là a fumare una sigaretta.>>

nonna Annetta (aspettando che il nonno se ne sia andato): << dammi qua (prendendo la pentola e spostandola sul fornello più piccolo)… Ecco, così!>>

MAI contraddire la cuoca di casa. La marmellata non si è attaccata! Quindi grazie anche alla nonna per il prezioso contributo!

Ingredienti

2 kg di arance non trattate (bionde o sanguigne, decidete voi!)
zucchero in quantità pari al peso delle arance sbucciate

La sera prima: lavate le arance, e bucherellatele con una forchetta; mettete in una bacinella e riempite d’acqua. Lasciate così per 12 h. Questo procedimento serve per far staccare la buccia dal frutto, in modo che sarà molto più facile e veloce sbucciarli!

La mattina dopo:

I. Asciugate le arance, sbucciatele conservando la buccia di 3 frutti e raschiate con un coltello la pellicina bianca (altrimenti risulterà troppo amara!). Preparate dei vasetti sterilizzati (minimo 6) a portata di mano, un mestolo per riempirli di marmellata e un canovaccio umido per pulire eventuali sbavature sui bordi dei vasetti.


II. Mettete un pentolino con dell’acqua sul fuoco; prendete la buccia delle 3 arance, eliminate la parte bianca, tagliatele a listarelle sottili e – quando l’acqua bolle – immergetele per 4 minuti; scolate e tenete da parte.



III. Pesate le arance e calcolate lo stesso peso di zucchero semolato; affettatele e togliete i semi; mettetele in una pentola capiente con lo zucchero e portate ad ebollizione, a fuoco lento (NB: non aggiungete acqua!).



IV. Lasciate cuocere per una mezz’oretta/ 40 minuti o finché lo zucchero non comincerà ad addensarsi, prendendo la consistenza di uno sciroppo denso.

V. A questo punto unite le scorzette e fate cuocere altri 2 o 3 minuti. Spengete e riempite subito i vasetti avendo cura di pulire bene i bordi; chiudete immediatamente e con forza e capovolgeteli fino a che non si saranno raffreddati. Conservate al buio.





NB: la quantità di marmellata che otterrete varia dal tipo dia arance, dalla loro succosità, dimensione etc. Noi abbiamo riempito 5 barattoli come quelli che vedete in foto (il tappo ha il diametro di 7 cm)

CONSIGLI UTILI: La marmellata di arance è perfetta per crostate, biscotti ripieni o torte soffici farcite; a me piace spalmarla sul pane nero tostato, è ottima! Oppure provatela con la ricotta o il mascarpone (nonno docet!), fantastica!

Se volete che si mantenga di più nel tempo, pastorizzatela: Una volta raffreddata nei vasetti capovolti, sistemateli tutti in un pentolone, coprite con acqua e portate ad ebollizione, lasciando bollire per 20-30 minuti; spegnete il fuoco e lasciateli immersi fino a che l'acqua non si sarà freddata bene. Questo metodo di conservazione distrugge buona parte dei germi e crea un vuoto all'interno del vasetto assicurandone la chiusura ermetica (l'aria riscaldata aumenta il suo volume che poi si riduce per raffreddamento creando l'effetto risucchio). La pastorizzazione impedisce anche la formazione di goccioline al di sotto del coperchio, dove si solubilizzerebbe parte dello zucchero favorendo la crescita di alcune spore microbiche. Questa tecnica consente di eliminare buona parte dei microbi eccezion fatta per il botulino che può sopravvivere anche in assenza di aria.


Con questo post, per altro un po’ datato, saluto la stagione fredda, definitivamente… sigh.

10 commenti:

  1. sorrido con piacere a questo tuo racconto, più dolce di così questa marmellata non può essere...un abbraccio ai nonni

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  2. Anche io faccio la marmellata di arance, è bello il tuo racconto...
    Un dolce abbraccio ;D

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  3. Ahhahahhaha oioi! E il nonno Nilo che si va a fumare il cicchino hihii! ...a me la marmellata di arance piace solo indovina dove...? Scommetto che lo sai ;). Che foto favolose Carli. Bravissima!

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  4. e' anche la mia preferita!!!
    E se amara ancora meglio!!!

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  5. buonissima! fatta con i nonni ancora di più! sei fortunata!
    Francesca

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  6. bella questa ricetta anzi buonissima e poi la saggezza dei nonni è unica...adoro questa marmellata...mi hai tentato le arance nn mancano quindi posso lanciarmi!!dopo quando si puo consumare e per quanto tempo si puo conservare???bacioni imma

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  7. @ Stefania:grazie, i nonni ricambiano!

    @ Elly: Grazie! baci

    @ Beuzza: mmmm... mi scervello ma proprio non mi viene! dovedovedove??

    @ Alem: eh sì amara è il massimo!

    @ Acquolina: è vero, sono fortunata! baci

    @ Imma: eh sì non si mette in discussione la loro saggezza! Allora io l'ho mangiata subito (il giorno dopo), non ho saputo aspettare, ed era buonissima...di solito si lascia passare una settimana prima di consumarla.
    Dopo averla invasata l'ho pastorizzata: ho fatto bollire i vasetti per 30 minuti, e li ho lasciati in pentola fino a che l'acqua non si è raffreddata... così si mantiene di più e se conservata al buio dura tranquillamente un anno, anche di più! ma la mia è già finita... sigh! Bacio

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